In Finlandia la polizia ha usato i servizi della più controversa startup di riconoscimento facciale al mondo
Mentre si festeggia il blocco da parte del Parlamento europeo alla sorveglianza biometrica negli spazi pubblici, non ancora incluso però nel testo finale dell’Ai Act, la proposta di regolamento europeo della Commissione sull’intelligenza artificiale, in Finlandia si registra un nuovo caso di adozione del riconoscimento facciale da parte della polizia senza permesso.
Il particolare che sottolinea la mancanza, nel corpo di polizia, di procedure sull’adozione di tecnologie così invasive è che il Consiglio di polizia nazionale ne è stato informato dall’inchiesta di BuzzFeed su Clearview Ai, la discussa azienda americana nota per avere il database di immagini più grande al mondo, ottenuto facendo scraping delle foto presenti sui social network. Tra cui quelle di un giornalista di Wired Italia, che della vicenda ha interessato il Garante della privacy. L’inchiesta di BuzzFeed ha infatti rivelato che, almeno fino al febbraio del 2020, Clearview Ai ha proposto la sua tecnologia a 88 forze dell’ordine in almeno 24 Paesi al di fuori degli Stati Uniti, Italia inclusa, effettuando 14.000 ricerche.
Il caso finlandese
Benché la polizia locale avesse usato il riconoscimento facciale di Clearview Ai per trovare potenziali autori di abusi su minori, il Garante della privacy finlandese ha evidenziato diverse lacune nella procedura.
L’unità specializzata nella prevenzione degli abusi sessuali sui minori aveva usato il periodo di test di Clearview e di un altro servizio ma aveva ritenuto non fosse adatto alla loro attività. Informato di quanto accaduto da BuzzFeed, il Consiglio nazionale della polizia ha denunciato l’accaduto al Garante finlandese. Dopo la sua indagine, il Garante ha riscontrato come sia dovere del Consiglio di polizia nazionale istruire il personale delle polizie locali sul trattamento dei dati personali, in particolare quelli biometrici, che richiedono una particolare cautela. Benché poi la polizia non abbia gli stessi doveri di informazione verso gli interessati per tutelare il segreto delle indagini, ciò non toglie che non vi sia alcun obbligo informativo.
In questo caso infatti il Garante osserva come “il trattamento era stato avviato senza ottenere informazioni su come il servizio utilizzato trattava i dati personali. Per esempio, la polizia non aveva determinato in anticipo per quanto tempo i dati sarebbero stati conservati o se avrebbero potuto essere divulgati a terzi”. Oltre al richiamo formale il Garante ha ordinato al Consiglio della polizia di intimare a Clearview la cancellazione dei dati trasmessi dalla polizia e di notificare agli interessati la violazione dei dati personali derivante dalla ricerca non autorizzata.
Il database di Clearview continua a crescere
Intanto l’amministratore delegato di Clearview, Hoan Ton-That, ha dichiarato a Wired che il loro database è arrivato a 10 miliardi di foto, dai 3 miliardi dell’inchiesta di BuzzFeed, nonostante le richieste dei social network di fermare la l’attività di scraping. Le diverse azioni legali intraprese in Europa e Stati Uniti, le iniziative legislative nazionali per bloccare l’uso del riconoscimento facciale per la sorveglianza di massa non sono bastate a fermare l’azienda che ora promette anche il riconoscimento dei volti coperti da mascherina e di quelli non a fuoco attraverso il loro sistema di machine learning e intelligenza artificiale.
Se i sistemi di riconoscimento facciale sono già molto fallaci, l’idea di un arresto fatto grazie alla ricostruzione di un viso coperto da mascherina è qualcosa che dovrebbe far riflettere. Se è vero, come detto da Hoan Ton-That, che comunque l’uso di questa tecnologia deve essere considerato solo ai fini di avere indizi e non prove schiaccianti, è pur vero che in passato questo indirizzo non è stato seguito, come rivelato dal New York Times. Hoan Ton-That ha poi detto che al momento non stanno cercando di vendere Clearview fuori dagli Stati Uniti o a privati, anche se l’inchiesta di BuzzFeed ha mostrato come in passato Walmart e Macy lo avessero avuto in prova.
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