Il sito texano per denunciare chi pratica l’aborto è stato inondato di false segnalazioni
In Texas i gruppi antiabortisti hanno aperto un sito attraverso cui denunciare possibili violazioni della nuova legge contro l’aborto, che vieta l’interruzione della gravidanza dopo 5 o 6 settimane dal concepimento e prevede sanzioni a partire da un minimo di 10mila dollari. Quello che non si aspettavano era la reazione di tiktoker e altri attivisti, che hanno inondato il sito di false segnalazioni. Una singola tiktoker ha inviato 742 segnalazioni, tutte relative a finti aborti commessi dal governatore texano Greg Abbott, promotore della legge.
La più restrittiva legge sull’aborto degli Stati uniti
In Texas i cittadini sono invitati a sorvegliare, segnalare e denunciare alle autorità chiunque voglia abortire o fornisca assistenza per porre fine a una gravidanza. Potrebbe sembrare una puntata di The Handmaid’s Tale, ma si tratta invece di una delle disposizioni della nuova legge antiabortista approvata nello stato del Texas ed entrata in vigore questa settimana. Conosciuta come il Texas heartbeat act (cioè la legge del battito cardiaco), vieta l’interruzione della gravidanza appena un medico sia in grado di rilevare il battito di un feto, cosa che accade solitamente entro 5 o 6 settimane dal concepimento.
Tuttavia, l’attività cardiaca può essere rilevata già prima della reale formazione di un cuore e, in ogni caso, non è in grado di verificare che la gravidanza sia vitale, cosa che avviene dopo 24 settimane. Inoltre, la nuova legge può non essere applicata solo in caso di grave pericolo per la salute della madre, ma non prevede alcuna eccezione in caso di stupro o incesto.
Il sito di delazione
Per partecipare meglio a queste nuove attività di sorveglianza, il gruppo antiabortista Right to life ha aperto un sito web chiamato prolifewhistleblower.com (letteralmente il sito degli informatori per la vita), che permette agli utenti di fare segnalazioni anonime su chiunque abbia interrotto una gravidanza o abbia dato assistenza nella pratica. Il modulo di segnalazione include anche una sezione in cui caricare foto o video che provino la veridicità della “soffiata”. Tuttavia, i gruppi che sostengono il diritto all’aborto (detti pro-choice, pro scelta) hanno deciso di usare il sito in un’altra maniera, bombardandolo con false segnalazioni.
Il boicottaggio online
Come riporta il sito TheInsider, il primo ad aver incoraggiato gli utenti pro-choice a intraprendere questa azione di guerriglia informatica è stato il fondo Yellowhammer, che fornisce assistenza a coloro che cercano sostegno per l’aborto in Alabama, che nel 2019 ha adottato una legge altrettanto restrittiva. Prima dell’entrata in vigore della legge, sulla pagina Facebook del fondo è stato pubblicato il link del sito antiabortista con scritto in didascalia “Che peccato sarebbe se la gente abusasse di questo sito per le segnalazioni”. Da quel momento le azioni si sono moltiplicate esponenzialmente, così come gli appelli al boicottaggio fatti prevalentemente su TikTok e sulla piattaforma Reddit.
L’attivista e sviluppatore Sean Black ha creato un programma in grado di inviare segnalazioni automatiche ogni 15 secondi, rilasciando poi un link con il quale poter utilizzare lo strumento. Secondo la sua testimonianza, riportata dal Guardian, già oltre 20mila persone hanno cliccato sul suo link. Da Reddit e TikTok la guerriglia è passata anche su Twitter dove gli utenti hanno continuato a incoraggiare azioni di boicottaggio e a dare suggerimenti.
Kimberlyn Schwartz, direttore della comunicazione di Right to life, ha confermato a SpectrumNews che il sito è stato inondato da “finte soffiate”, bollate come un “attacco ddos” (che prevedono l’invio automatico di molteplici richieste a un sito web, allo scopo di superare la sua capacità di gestirle e quindi impedirgli di funzionare). Tuttavia, secondo il Guardian, il sito sembra essere stato in grado di affrontare l’afflusso di false segnalazioni e restare online, almeno per ora.
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