Migliaia di tonnellate di petrolio sono state riversate nel Mediterraneo e stanno raggiungendo Cipro

La perdita della centrale elettrica di Baniyas, in Siria (Foto: Twitter/Maxar)

Diverse migliaia di tonnellate di petrolio si sono riversate nel Mediterraneo, probabilmente a causa di un guasto a una centrale elettrica sulle coste della Siria, e stanno per raggiungere la parte nordorientale di Cipro. La chiazza di petrolio, grande più di 800 chilometri quadrati, si troverebbe a soli 7 chilometri dalla parte di isola controllata dalla Turchia, le cui autorità hanno dichiarato di aver già inviato due navi per raccogliere la fuoriuscita e di aver installato una barriera di 400 metri per impedirne l’arrivo a terra.

Un ennesimo disastro ambientale sta mettendo in pericolo l’ecosistema del Mediterraneo. Dopo soli 6 mesi dalla fuoriuscita di mille tonnellate di greggio da una petroliera al largo di Israele, altre 20 mila tonnellate potrebbero essere finite in questi giorni nelle acque del Mare Nostrum, stando alle stime delle autorità turche. Secondo quanto riportato dalla Cnn, la perdita sarebbe stata causata da un guasto al serbatoio di una centrale elettrica siriana, situata nella città costiera di Baniyas, avvenuto lo scorso 23 agosto. Per il governo siriano, si legge sul Guardian, lo sversamento oscillerebbe tra le 2 e le 4 tonnellate di petrolio, ma l’attendibilità di queste informazioni non è data per scontata e sarebbe smentita dalle immagini satellitari dell’osservatorio Orbital Eos Space, che monitora le perdite di petrolio in mare, secondo cui la fuoriuscita sarebbe molto più vasta.

La parte nordorientale di Cipro dista solo 130 chilometri dalla Siria e, dal 1974, è sotto il controllo di Ankara, da quando la Turchia ha invaso quella parte dell’isola strappandola alla Grecia, che ancora controlla la parte sudoccidentale. Per questo il governo di Recep Tayyip Erdogan è stato il primo a intervenire, inviando due navi per la raccolta del greggio e facendo installare una barriera che dovrebbe fermare l’avanzata della macchia di petrolio galleggiante, anche se non è detto che ci riuscirà. Secondo quanto riportato dal Guaridan, le autorità di Cipro Nord non avrebbero chiesto aiuto a Cipro Sud per affrontare il disastro ambientale, ma le autorità greco-cipriote avrebbero già chiesto all’Agenzia marittima europea di inviare una nave per la raccolta del petrolio, dando la propria disponibilità ad avviare un’azione coordinata per ridurre i danni.

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