È morto Gino Strada, il fondatore di Emergency

(foto: Marco Cantile/LightRocket via Getty Images)

Il Corriere della Sera riporta che Gino Strada, 73enne fondatore della ong Emergency, è venuto a mancare il 13 agosto. Aveva fondato la più celebre ong italiana di assistenza sanitaria e cultura insieme alla moglie Teresa Sarti nel 1994, e da allora Emergency dichiara di aver curato più di 11 milioni di persone in 17 paesi del mondo.

Proprio il 13 agosto, Strada aveva firmato per La Stampa un articolo di analisi sulla turbolenta situazione in Afghanistan.

Gino Strada era nato a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, il 21 aprile 1948 e si era laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università Statale del capoluogo lombardo, prima di specializzarsi in Chirurgia d’Urgenza. Negli anni ’80, Strada ha vissuto per quattro anni negli Stati Uniti completando la propria formazione come medico-chirurgo, approfondendo in modo particolare la tecnica sugli interventi su trapianti di cuore e cuore-polmoni presso le Università di Stanford California e di Pittsburgh in Pennsylvania. Le esperienze all’estero sono proseguite all’Ospedale di Harefield nel Regno Unito e presso il Groote Schuur Hospital di Città del Capo, in Sud Africa.

Nel 1988 ha messo a disposizione la propria esperienza in campo chirurgico d’emergenza per assistere i feriti di guerra, lavorando con la Croce Rossa Internazionale di Ginevra in Pakistan, Etiopia, Thailandia, Afghanistan, Perù, Gibuti, Somalia e Bosnia. È il 1994 l’anno della fondazione di Emergency  assieme alla moglie Teresa Sarti (scomparsa nel 2009) e ad alcuni amici: “Un’associazione indipendente e neutrale nata per portare cure medico-chirurgiche di elevata qualità e gratuite alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà”, come viene descritta sul sito ufficiale, attualmente non raggiungibile probabilmente a causa di un aggiornamento dovuto alla scomparsa del fondatore.

Il primo progetto sul campo di Gino Strada e Emergency è stato in soccorso del Ruanda durante il genocidio, a seguire in Cambogia fino all’Afghanistan nel 1998, con l’inaugurazione di un Centro chirurgico per vittime di guerra ad Anabah, nella Valle del Panshir. I sette anni nel paese centroasiatico hanno portato all’apertura di tre ospedali, un Centro di maternità e una rete di 44 Posti di primo soccorso. Nel nuovo millennio, Gino Strada ha aperto con Emergency in Sudan il Centro Salam, il primo polo di cardiochirurgia con servizio totalmente gratuito in Africa, continente dove Emergency è presente anche in Sierra Leone dal 2001 per l’emergenza Ebola e dove Strada è giunto nel 2014.

In totale, Emergency è intervenuta in 19 paesi (Italia inclusa) e si è mossa in prima linea in patria per sensibilizzare l’opinione pubblica per esempio con la campagna “Fuori l’Italia dalla guerra” contro la partecipazione alla guerra contro l’Iraq. Tra le iniziative più recenti, il “Manifesto per una medicina basata sui diritti umani” nel 2008 per rivendicare una sanità basata sull’equità, sulla qualità e sulla responsabilità sociale, che ha aperto la strada due anni dopo alla fondazione dell’ANME (African Network of Medical Excellence – Rete sanitaria d’eccellenza in Africa).

Tra i premi ricevuti da Gino Strada, nel 2015 il Right Livelihood Award – altrimenti noto come “Premio Nobel alternativo” – e il Sunhak Peace Prize, assegnato per riconoscere personalità che hanno contributo alla pace e allo sviluppo umano.

[articolo in aggiornamento]

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