Il piano infrastrutture americano mette la lente d’ingrandimento sui guadagni da criptovalute
Primo passo avanti per il piano infrastrutture bipartisan americano: la legge, che prevede lo stanziamento di 1.200 miliardi di dollari nell’arco di otto anni, è stata approvata dal Senato, dopo articolate discussioni a porte chiuse fra repubblicani e democratici sulle quote di nuova spesa. Settantacinque miliardi sono destinati al comparto tech, che dovrebbero essere finanziati anche da una maggiore tassazione dei guadagni derivanti dal trading di criptovalute. Un’imposta simile, secondo il Comitato unificato per la fiscalità, permetterebbe di raccogliere 28 miliardi di dollari.
In particolare, 65 miliardi di dollari spettano allo sviluppo della banda larga nelle zone rurali e urbane a basso reddito. Altri 7,5 serviranno a diramare la rete di stazioni di ricarica per veicoli elettrici, sebbene sarebbero in realtà necessari almeno 50 miliardi per il numero di mezzi attesi nel 2030, secondo gli osservatori. Altri due miliardi andranno poi alla cybersecurity, la metà dei quali alle amministrazioni locali.
La legge, che per diventare effettiva deve essere approvata anche dalla Camera e poi firmata dal presidente Joe Biden, prevede come prima fonte di finanziamento la riduzione del gap fiscale sofferto dall’Internal Revenue Service (un organismo pubblico simile all’Agenzia delle Entrate). In questo sforzo rientra la volontà di restringere i controlli sui guadagni in conto capitale delle operazioni di trading che ha fatto sobbalzare diversi senatori: il linguaggio ampio utilizzato nel testo rischierebbe di includere anche gli sviluppatori di software correlati nella definizione di “broker” e un emendamento presentato per modificarlo è stato bloccato. Se passerà in questo modo, sarà probabilmente il Dipartimento del Tesoro a dover definire con maggiore precisione il regolamento.
Altri settori di nuova spesa per il piano Infrastrutture riguardano strade e ponti (110 miliardi), sicurezza stradale (11 miliardi), trasporto pubblico (39 miliardi), ferrovie (66 miliardi), impianti energetici (73 miliardi), acquedotti (55 miliardi), ristoro ambientale (21 miliardi), porti, aeroporti e vie d’acqua (42 miliardi). Progetti che, secondo l’amministrazione Biden, dovrebbero aiutare a creare lavoro per la ripresa post-pandemia. Per i democratici dovranno essere approvati insieme a un massiccio piano di welfare sociale da 3.500 miliardi di dollari, per mettere al sicuro i due interventi in vista del voto di mid-term del 2022.
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