Come funziona il green pass nei paesi dell’Unione europea
Oltre alla Francia e all’Italia, anche altri paesi dell’Unione europea hanno esteso l’uso obbligatorio del green pass per accedere a diverse attività del quotidiano. La certificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione, la guarigione o la negatività a un test per il Covid-19 può essere chiesta per andare dal parrucchiere, dormire in un albergo, prendere un treno o mangiare in un ristorante a seconda delle regole nazionali o locali.
Sono pochi i paesi a non aver ancora introdotto un uso esteso del green pass. Mentre ancora qualcuno sta protestando contro questa misura, ritenuta lesiva per le libertà individuali o addirittura considerata come un obbligo vaccinale mascherato, ormai più di 300 milioni i certificati sono stati emessi tra i 27 stati membri. Le nuove restrizioni, dovute in larga parte alla necessità di contenere il diffondersi della variante Delta, hanno comunque avuto un effetto diretto sulle vaccinazioni, causando un’impennata di prenotazioni per ricevere la prima dose, nonostante il certificato venga emesso anche in caso di guarigione o tampone negativo.
Quali paesi non hanno introdotto un uso esteso del green pass?
Germania e Spagna sono i soli grandi paesi europei a non aver introdotto misure nazionali relative al green pass, ma entrambi hanno lasciato alle diverse regioni la discrezionalità sul suo utilizzo, come in Catalogna dove serve per partecipare a eventi con più di 500 persone. Resta comunque necessario per entrare senza quarantena in entrambi gli stati. Altri paesi in cui non sono state imposte ulteriori misure sul green pass sono per esempio la Svezia, la Bulgaria, l’Ungheria, Cipro e Malta.
La Francia
Come in Italia, il certificato è richiesto per entrare in bar e ristoranti anche all’aperto, viaggiare nel paese sia in treno che in aereo, per andare al cinema, partecipare a eventi pubblici e per entrare nel paese senza obbligo di quarantena. Ma, a differenza del nostro paese in cui il certificato viene rilasciato già dopo 14 giorni dalla prima dose, in Francia viene considerato valido solo una settimana dopo aver ricevuto la seconda dose. La misura è chiaramente obbligatoria anche per tutti i turisti.
Negli altri paesi europei
In Portogallo e Irlanda il green pass è obbligatorio per soggiornare negli alberghi e per mangiare nei ristoranti, così come in Austria dove però è necessario anche per entrare nei musei e nlle struttre sportive. In Grecia serve soltanto per andare nei ristoranti, divisi in due categorie: quelli che accettano solo clienti vaccinati e quelli che accettano anche test negativi. Mentre in Estonia, Lettonia e Lituania chi non ha la certificazione può cenare solo all’aperto, con distanziamento e limiti al numero di commensali. In Croazia serve per partecipare ai matrimoni e in Olanda solo per partecipare a grandi eventi pubblici. La Danimarca invece, lo richiede quasi per ogni cosa, anche per andare dal parrucchiere.
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