Sono stati scoperti 350 finti profili social che condividevano propaganda filocinese

Una ricerca dell’organizzazione indipendente Center for information resilience (Cir) ha individuato una rete di 350 finti profili social, responsabili di diffondere propaganda filo cinese e antioccidentale. Tra i contenuti condivisi si trovano vignette satiriche contro gli oppositori del governo di Pechino e numerosi post volti ad attaccare gli Stati uniti. L’obiettivo, secondo l’organizzazione, era quello di delegittimare l’occidente e aumentare l’influenza cinese all’estero, sostenendone un’immagine positiva.

Il Cir è un’organizzazione indipendente e no profit, con sede nel Regno Unito, il cui scopo è di identificare, esporre e contrastare la disinformazione e le cosiddette influence operation, un termine di origine militare che indica iniziative di propaganda per orientare a proprio vantaggio le opinioni di uno o più persone. In base a quanto descritto dal report, non ci sarebbero prove per collegare questi 350 account al governo cinese, ma le loro modalità di azione sarebbero congruenti con quelle usate da altre reti filo cinesi già eliminate da Twitter e Facebook.

La gran parte dei contenuti condivisi segue, infatti, lo stesso tipo di narrativa contro gli Stati uniti promossa dai media statali della Cina o dai rappresentanti del governo. In particolare vengono sottolineate le violazioni dei diritti umani nel paese nordamericano, concentrando l’attenzione su questioni come il possesso delle armi o i problemi razziali e ingigantendo le notizie con analisi o dati falsi. Molti profili inoltre vengono usati per negare le violazioni dei diritti umani nella regione dello Xinjiang, dove esperti, testimoni e giornalisti hanno affermato che la Cina stia detenendo in cosiddetti “campi di rieducazione” circa un milione di cittadini cinesi di fede musulmana. Inoltre, alcuni post attaccano direttamente alcuni oppositori di Pechino, come l’imprenditore cinese con cittadinanza statunitense Guo Wengui e la virologa Li-Meng Yan, nota per aver diffuso informazioni a sostegno dell’ipotesi per cui il Covid-19 provenga da un laboratorio cinese.

Il Cir ha individuato i 350 account falsi mappando gli hashtag usati da altre reti già smantellate, come la Spamouflage Dragon, rimossa da Teitter lo scorso anno. Alcuni profili, riporta la ricerca, sono stati creati per produrre contenuti originali, mentre altri venivano utilizzati solo per dare sostegno e condividere i post appena creati, per aiutarli a raggiungere un pubblico più ampio. Questo tipo di attività viene chiamata con il termine astroturfing, che indica la creazione di una finta base popolare a sostegno di alcuni contenuti.

Molti profili inoltre sono stati creati con immagini prodotte artificialmente, quindi con “fotografie” di persone che in realtà non esistono. Questo tipo di immagini rende più difficile l’identificazione dei profili falsi, perché non possono essere rintracciate usando una ricerca inversa delle immagini. Per identificarle, il Cir ha usato diversi indicatori, come la posizione degli occhi, che è sempre la stessa in tutte le immagini sintetiche, o bordi sfocati intorno ai capelli, oggetti sfocati, o denti con strane angolazioni.

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