La manifestazione contro il green pass a Roma è stata un insuccesso

È stata un fallimento la manifestazione organizzata ieri a Roma contro il green pass, la certificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione, la guarigione o la negatività a un tampone per il Covid-19, che sarà necessaria per partecipare a diverse attività aperte al pubblico dal prossimo 6 agosto. In piazza meno di mille persone, rispetto alle 50 mila che erano state annunciate. Tra queste, gli imprenditori e i lavoratori del movimento Io Apro e i neofascisti di Forza nuova compreso il leader e pregiudicato Giuliano Castellino.
Non hanno partecipato alla protesta nemmeno i leghisti Claudio Borghi e il cattolico conservatore Simone Pillon, così come Gianluigi Paragone, ex Movimento 5 Stelle, che avevano annunciato il loro supporto. Le poche persone in piazza si sono subito scagliate contro i giornalisti presenti, tra insulti, spinte e cori contro la stampa. Mentre attorno alle 16.30 hanno provato a superare il cordone delle forze dell’ordine che chiudeva le vie di accesso a Piazza del Popolo dove si stava svolgendo la manifestazione.
Sui manifesti portati dai contestatori scritte come “green pass = apartheid” e audaci accostamenti tra la certificazione e le leggi nazifasciste contro le persone di fede ebraica. Non sono mancati nemmeno i manifestanti con la stella gialla di David sul petto e la scritta “no vax”. Simboli aspramente criticati dalla ministra degli Interni Luciana Lamorgese e dalla comunità ebraica, già nei giorni precedenti. “Possiamo fare tutti gli appelli al buon senso e a usare il cervello, ma quello tra le persecuzioni agli ebrei e le disposizioni vaccinali è un paragone insostenibile, folle, sono cose non accomunabili” ha detto Ruben Della Rocca, vicepresidente della Comunità ebraica di Roma in una dichiarazione riportata sul quotidiano locale Romatoday “ma poi questo uso strumentale della stella gialla: ci inorridisce vederla puntata al petto di chiunque perché non c’è alcun nesso con la tragedia della Shoah”.
Il movimento contro il green pass sta contestando le nuove disposizioni sanitarie approvate dal Consiglio dei ministri lo scorso 22 luglio, secondo le quali sarà necessario essere in possesso della certificazione per andare al cinema e teatro, consumare al chiuso nei ristoranti o al tavolo nei bar e partecipare a tutti gli eventi aperti al pubblico (tranne le funzioni religiose). Ricordiamo a tutti e tutte che il green pass è una certificazione non obbligatoria, totalmente gratuita e soprattutto costituzionalmente valida, in quanto l’art. 16 della Costituzione italiana sancisce che “ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza”. Inoltre la certificazione non comporta l’obbligo di vaccinazione, ma attesta sia l’avvenuta vaccinazione, che la guarigione o la negatività a un test per il Covid-19.
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