Raccolta firme in digitale per i referendum, approvato l’emendamento del dl semplificazioni

È arrivato il via libera all’introduzione della firma digitale per i referendum, all’interno del decreto 77/2021, cosiddetto semplificazioni, in scadenza il prossimo 30 luglio. Le commissioni Affari costituzionali e Ambiente hanno approvato all’unanimità la proposta di emendamento del presidente del gruppo Più Europa Riccardo Magi e sottoscritto dal presidente della commissione Giustizia Giuseppe Brescia del Movimento 5 stelle.

“Stanotte all’una e trenta e con il parere contrario del governo si legge nel comunicato stampa dell’associazione Luca Coscioni, promotrice dell’iniziativa “è passato in commissione Affari costituzionali un emendamento che consente da agosto la raccolta di firme online per i referendum”. Una passo importante, frutto di anni di iniziative giuridiche e di mesi di interlocuzioni con il ministro per l’innovazione tecnologica Vittorio Colao.

Lo scorso 19 maggio Marco Gentili, co-presidente dell’associazione Luca Coscioni, aveva inviato una lettera al ministro Colao con la richiesta di inserire, all’interno decreto semplificazioni, le procedure necessarie per garantire la raccolta delle firme per i referendum tramite il Sistema pubblico di identità digitale (Spid) e carta di identità elettronica (Cie). Nella lettera, Gentili ha esortato il ministro all’esercizio delle proprie funzioni, per riparare alla “violazione in corso dei diritti costituzionali dei cittadini”, chiedendo che “ogni sottoscrizione su proposte di iniziativa popolare legislativa e referendaria, a livello nazionale, regionale e comunale, possa essere immediatamente attivabile anche attraverso modalità digitali”.

In Italia le procedure di raccolta firme sono amministrate da una legge vecchia di 50 anni, in un quadro normativo giudicato contrario al diritto dei cittadini di partecipare alla vita pubblica dal comitato per i diritti umani delle Nazioni unite. La raccolta firme in formato digitale è già una pratica comune in quasi tutta l’Unione europea e in alcuni paesi, come per esempio la Germania, le firme digitali sono valide anche per la presentazione dei nuovi partiti alle competizioni elettorali nazionali e europee.

“Una piccola grande rivoluzione a favore dei diritti politici dei cittadini” ha commentato sull’Ansa il primo firmatario dell’emendamento Magi. Mentre l’associazione Luca Coscioni lo ha definito una riforma letteralmente epocale che allarga al digitale i diritti civili e politici, ma soprattutto di un atto che riporta l’Italia nella legalità internazionale, superando gli ostacoli fatti di vidime, autentiche, certificazioni vessatorie, che l’Onu ci ha chiesto di rimuovere per la raccolta firme sui referendum”.

La nuova norma entrerà in vigore appena il testo del decreto Sostegni verrà convertito in legge e sarà immediatamente possibile, per tutti i comitati promotori di referendum, offrire alla cittadinanza questo nuovo sistema di partecipazione.

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