Green pass, quali nuove regole e restrizioni possono arrivare

Il governo sta valutando nuove misure di contenimento del coronavirus, che potrebbero comportare anche alcuni cambiamenti sulle regole per il green pass, la certificazione europea che attesta l’avvenuta vaccinazione, la guarigione o la negatività da un test per Covid-19. Il tema verrà affrontato ufficialmente nei prossimi giorni, durante una riunione con la cabina di regia che dovrebbe essere convocata all’inizio della settimana prossima e previo consulto con il Comitato tecnico scientifico.

Le ipotesi sul green pass

Dopo le nuove regole introdotte dalla Francia, che impongono l’utilizzo del green pass per accedere a bar e ristoranti, la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini ha proposto una “via italiana” alla certificazione, si legge su Adnkronos. Il quadro non è ancora stato definito, ma le dichiarazioni del sottosegretario al ministero della Salute Pierpaolo Sileri, fanno pensare a un modello con minori obblighi di quello francese. “Non ho mai detto di applicarlo alla francese” ha dichiarato Sileri durante un’intervista a Radio Cusano Campus “la Francia ha una situazione epidemiologica più grave rispetto alla nostra e hanno un’esitazione vaccinale più ampia della nostra”. Nella stessa intervista, il sottosegretario ha quindi ipotizzato l’utilizzo del green pass per i viaggi a lunga percorrenza in treno, per gli ingressi in palestre e piscine o in discoteca, così che questi locali possano riaprire senza restrizioni.

Un’altra ipotesi, ormai in circolazione da qualche settimana e data dai giornali come quasi certa, è posticipare il rilascio del green pass dopo la seconda dose di vaccino. Il governo sta infatti discutendo se interrompere la pratica, ancora in vigore, che garantisce la certificazione dopo 15 giorni dalla prima vaccinazione e uniformarsi alle regole europee che ne prevedono il rilascio solo a seguito del completamento del ciclo vaccinale.

Il rientro a scuola

Per il prossimo settembre, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è intenzionato a non attivare la didattica a distanza, per questo ha avviato delle consultazioni con il Comitato tecnico scientifico al fine di garantire il ritorno in aula in sicurezza. Nella bozza di parere del Cts riportata dal Corriere della Sera, gli esperti escludono la possibilità di utilizzare test e fare screening sugli studenti, ma sostengono l’importanza dell’uso della mascherina e di mantenere il distanziamento. Nello stesso tempo però, hanno ipotizzato l’utilizzo del green pass per docenti e personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario), insistendo sul dare priorità vaccinale a queste categorie e a studenti e studentesse.

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