Durante le proteste a Cuba una persona è stata uccisa e ci sono stati oltre 100 arresti

A seguito delle violente proteste scoppiate a Cuba negli ultimi giorni, il governo cubano ha confermato la morte di uno dei manifestanti e l’arresto di un numero imprecisato di persone. Le autorità hanno accusato i civili di aver vandalizzato case, appiccato incendi, danneggiato linee elettriche e di aver attaccato la polizia con pietre, bastoni e coltelli.

Da domenica 11 luglio, migliaia di cubani sono scesi in strada per protestare contro la crisi economica che sta attraversando il paese, trainata dalla pandemia di coronavirus e, secondo il governo, largamente causata dall’embargo commerciale che grava su Cuba dal 1961 per volontà degli Stati Uniti. Le persone hanno protestato per l’aumento generale dei prezzi, per la carenza di generi alimentari, per le interruzioni di energia elettrica e per la gestione governativa della pandemia, che ha comportato diverse restrizioni delle libertà civili.

Le proteste, rare in un paese in cui il dissenso pubblico è strettamente controllato, erano in gran parte finite domenica sera, quando le forze di sicurezza sono state mandate nelle strade e il presidente Miguel Diaz-Canel ha invitato i sostenitori del governo a organizzare contromanifestazioni. Tuttavia, altri scontri sono scoppiati lunedì pomeriggio nel sobborgo di La Guinera, a La Avana, dove un uomo è stato ucciso e molti, compresi alcuni membri delle forze dell’ordine, sono rimasti feriti.

Secondo quanto riportato dal Guardian, il ministero dell’Interno cubano avrebbe confermato la morte di Diubis Laurencio Tejeda, di 36 anni, durante uno scontro tra polizia e manifestanti, mentre non avrebbe confermato il numero di arresti e feriti. Secondo la portavoce di Amnesty International per le Americhe, Erika Guevara-Rosas, i civili arrestati o scomparsi sarebbero circa 140. Tra questi anche la giornalista del quotidiano spagnolo Abc Camila Acosta, il cui rilascio immediato è stato richiesto martedì dal ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares. “La Spagna difende il diritto di manifestare liberamente e pacificamente e chiede alle autorità cubane di rispettarlo” ha detto Albares in una dichiarazione riportata dal Guardian “difendiamo incondizionatamente i diritti umani”.

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