Bancomat investe 30 milioni nella rivoluzione fintech dei pagamenti

Bancomat Pay
Bancomat Pay

La tecnologia spinge i pagamenti digitali in Italia. Oggi valgono un terzo del totale, secondo le rilevazioni dell’Osservatorio digital payments del Politecnico di Milano, ma i numeri sono destinati a crescere, grazie all’innovazione che consente un dialogo sempre maggiore tra device e conto corrente. Bancomat, società italiana simbolo di prelievi e pagamenti, registra nei primi sei mesi dell’anno operazioni per un valore di 46 miliardi  di euro (+47% vs lo stesso periodo del 2020), con ticket medio 38 euro e con i pagamenti cahsless che valgono il 38% delle transazioni (raddoppiati in un anno). 

Bancomat nel suo piano industriale ha destinato 30 milioni di euro per nuove soluzioni tecnologiche da implementare e in queste settimane ha annunciato una partnership con Sia per lo sviluppo di un hub tecnologico dei pagamenti digitali. Il memorandum, spiega a Wired Oscar Occhipinti, direttore marketing e commerciale di Bancomat, “ci permetterà di accelerare la nostra capacità di innovare. Avere un rapporto più stretto con Sia ci dà la possibilità di essere forti e veloci nel rilasciare le nostre soluzioni pronte anche per il mercato europeo”. 

Bancomat, una fintech ante litteram

La relazione tra Bancomat e il digitale risale ormai agli anni Novanta, quando la società ha lanciato il Pago-Bancomat che permetteva di saldare un conto senza la necessità di possedere dei contanti. Una rivoluzione per l’epoca, fintech ante litteram.

Oscar Occhipinti (Foto: Bancomat)

“Oggi – spiega Occhipinti – l’innovazione negli strumenti di pagamento si può suddividere in tre blocchi: c’è il contactless che è partito qualche tempo fa e ormai ha preso piede; c’è la tecnologia Nfc trasportata su cellulari e device attraverso con un processo di tokenizzazione; e poi c’è Bancomat Pay che è un prodotto mobile only totalmente digitale”.  

Bancomat Pay è un’applicazione da scaricare sul telefono che permette di effettuare pagamenti in negozio e online, ma a differenza delle carte consente anche di scambiarsi denaro in tempo reale o di pagare un merchant direttamente via app.

“La transazione avviene perché il numero della carta dematerializzata viene associata al numero di telefono del cliente e all’Iban del suo conto corrente”, sottolinea Occhipinti. La app, già presente nell’home banking dei principali istituti di credito, è sugli smartphone di 11 milioni di persone in Italia e sono 110mila i negozianti che già accettano i pagamenti via Bancomat Pay oltre a 10mila esercenti ecommerce (tra cui Pago Pa). 

Lidi cashless per promuovere il digitale

Nella battaglia tra banconote e cahsless, Bancomat tifa per i pagamenti digitali. “Certo – dice Occhipinti -, il contante è comunque moneta legale e non si può azzerare del tutto l’uso delle banconote, anche perché l’Italia è un paese con mille sfaccettature e non ovunque è diffusa tecnologia e connettività. Per velocizzare la diffusione dei pagamenti senza contanti né carte, Bancomat lancerà in estate una iniziativa dedicata al ‘lidi cashless’.

“Abbiamo voluto portare la nostra presenza là dove le persone l’estate andranno a divertirsi e stiamo costruendo una partnership con alcuni lidi dove posizioneremo delle vere e proprie aree cashless per acquistare tutto solo con il telefono – evidenzia Occhipinti -. È un esperimento che vogliamo fare per mostrare quanto è semplice pagare con il cellulare”.

Nel futuro di Bancomat c’è la volontà di lavorare su tre direttrici per rendere sempre più facili, veloci e sicuri i pagamenti. “Innanzitutto – dice il manager – stiamo portando avanti un percorso che mira a alla digitalizzazione totale di tutto il sistema, da punto a punto in modo che si possa fare la differenza in termini di velocità e sicurezza. Nel frattempo continueremo ad espandere la pervasività dei Bancomat, per rendere il sistema sempre più diffuso”.

Un esempio è la partnership con Poste Italiane che riguarda i pagamenti con carta e digitali, dando vita ad  un’aggregazione di 60 milioni di carte e di 30 milioni di app che consisterà nella emissione di nuove carte Poste Pay abilitate ai pagamenti e prelievi su circuiti di Bancomat e nell’integrazione nell’app Postepay del servizio Bancomat Pay. Terzo punto, chiosa Occhipinti, l’educazione finanziaria della clientela. “C’è la forte idea di lavorare sull’education, l’esigenza nasce dal fatto che il primo punto per cui le persone non usano gli strumenti elettronici è l’informazione: non si fidano degli strumenti e – conclude – non conoscono la tecnologia”.

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