SoftBank ha smesso di produrre il robot umanoide Pepper
Era stato lanciato nel 2014 come un robot capace di interpretare le emozioni delle persone e aveva suscitato la curiosità del pubblico per le sue sembianze umanoidi, ma la storia di Pepper è finita nel giro di sei anni, dopo aver accumulato diverse giacenze in magazzino. Commesso, addetto all’accoglienza, promoter, traduttore, compagno domestico e tanto altro: l’azienda produttrice SoftBank lo proponeva in tutto il mondo come simbolo di ambizioni nell’intelligenza artificiale e nella tecnologia. Tuttavia, la conglomerata giapponese ne ha interrotto l’assemblaggio lo scorso agosto e sta procedendo a un’ampia ristrutturazione del comparto robotica. A rischio a settembre ci sarebbe il posto di metà del personale impiegato in Francia, 330 addetti in totale, secondo Reuters.
La compagnia guidata da Masayoshi Son è presente Oltralpe sin dal 2012, dopo l’acquisizione di Aldebaran Robotics. Sono 27mila gli esemplari di Pepper che hanno visto la luce, ma la produzione non è stata esente da frequenti dissidi fra ingegneri francesi e manager nipponici, a causa di un software ritenuto farraginoso e ingombrante. Questo avrebbe limitato le funzionalità e la naturalezza del comportamento del device, alto un metro e venti, che da potenziale multitalento finiva per essere utilizzato in situazioni bizzarre, come insultare i giocatori in un esperimento sociale oppure essere licenziato da un negozio di alimentari in Scozia, sebbene in quel caso il chatbot fosse elaborato da un’università locale.
Nondimeno, il piccolo robot che ora SoftBank Robotics sta offrendo con il 25% di sconto sul suo sito (il costo di base era 1.790 dollari), verrà sempre più sostituito da Whiz, un robot che non è umanoide, ma lava i pavimenti. Tutto questo però non sarà senza conseguenze per il personale impiegato da SoftBank: metà dello staff commerciale è stato ridotto nel Regno Unito e negli Stati Uniti, parte dei dipendenti dell’unità robotica in Giappone verrà ricollocata. A livello di strategie, il miliardario Son sta varando un cambio di rotta, impegnando la corporation negli investimenti, con il Vision Fund e vendendo i suoi asset nel settore, inclusa la quota di maggioranza nella compagnia robotica Boston Dynamics. Mantiene comunque partecipazioni in Sb Logistics, quote in Berkshire Grey e AutoStore, una compagnia di logistica automatizzata per magazzini. SoftBank “continuerà a effettuare investimenti significativi in robot di prossima generazione”, ha dichiarato l’unità robotica francese.
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